LA MOSTRA

Chiusura della mostra

La mostra si è conclusa domenica 10 giugno con grande successo di pubblico.
Oltre 3.000 visitatori fra cui anche alcuni stranieri venuti appositamente: 3 dal Messico, 4 dall'Argentina, 5 dagli USA, 2 dal Canada, 1 dall'Australia, 33 dall'Austria, 21 dalla Svizzera, 17 dalla Francia, 19 dalla Germania, 6 dalla Spagna, 2 dal Portogallo, 7 dall'Inghilterra, 3 dalla Grecia, 1 Russo - Ambasciata di Roma).
Le visite guidate (gratuite) sono state circa una trentina.
Un ringraziamento sincero va a tutti coloro che hanno visitato la mostra o che hanno seguito via internet gli sviluppi quotidiani.

Francobolli e lettere
Le più grandi rarità del Ducato di Modena

In occasione del 150º anniversario dei francobolli Estensi, Vaccari organizza una mostra celebrativa a Modena dal 31 maggio al 9 giugno 2002 presso la Chiesa di San Carlo (via San Carlo, 5 - centro storico di Modena).

Si ringrazia la Fondazione Collegio San Carlo per l'ospitalità.

Orario continuato dalle 10 alle 20 ad INGRESSO LIBERO.

L'inaugurazione ufficiale ha avuto luogo il 1° giugno alle ore 17:00, giorno coincidente con l'emissione del francobollo celebrativo e relativo annullo speciale a cura di Poste Italiane-Divisione Filatelia, che è intervenuta in loco con un ufficio postale distaccato, appositamente riservato per tutta la durata della mostra.
Ha presenziato all'inaugurazione, oltre al Ministro Carlo Giovanardi e numerose Autorità, Martino d'Austria-Este discendente della famiglia Austria-Este e dell'ultimo Duca di Modena Francesco V.

Oltre 1000 pezzi esposti, mai prima d'ora tante rarita' riunite!

La mostra è antologica e allo stesso tempo didattica in quanto rievoca, con francobolli, corrispondenze e documenti, quanto di meglio è stato possibile reperire nelle collezioni presso privati collezionisti tuttora esistenti.
La mostra inizia documentando come veniva spedita la corrispondenza prima che fossero introdotti i francobolli nel sistema postale del Ducato, prosegue con i saggi, le prove di stampa delle tipologie adottate e le affrancature sulle corrispondenze dirette nel territorio italico e all’estero.
Sono esposte anche tutte le impronte o bollature in uso nei 32 uffici postali che erano funzionanti nel territorio del Ducato, tra cui ne spiccano molte estremamente rare oltre all’unica nota dell’ufficio postale di Zocca.

Un’ampia panoramica è dedicata al periodo Risorgimentale (1859 - II guerra per l’Indipendenza), illustrando tutte le vicende storiche e storico-postali che si sono susseguite nel nostro territorio.
Una singolare testimonianza è riservata anche alla posta che giungeva a destinazione in tempi che sono oggi impensabili, anche utilizzando la tecnologia attuale, i super treni, gli aerei e le autostrade. Nonostante l’uso solo di cavalli, prima ancora dei lenti treni post sperimentali, riuscirono, in forza di convenzioni postali tra ogni stato, a far giungere in serata a Milano, Firenze o Venezia una lettera spedita in prima mattina da Modena, in due giorni a Torino e in tre a Roma!
Spedire una lettera all’epoca del “Duca” era l’unico modo per comunicare e non solo per inviare dei saluti, che non era d’uso se non alla fine della comunicazione “ufficiale” scritta su carta, spesso di non buona qualità, con penna, pennino e calamaio, se non ancora, per gli irriducibili, con la penna d’oca.
Il telegrafo, pur già in uso, veniva utilizzato esclusivamente per motivi di Stato a causa dell’alto costo del servizio rispetto a quello postale. Tutto ciò, ma anche tanti altri particolari, sono documentati nel catalogo e nella mostra, certamente irripetibile, che vedrà ancora una volta Modena Capitale di Ducato.

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